Due vite

Due vite di Emanuele Trevi
Due vite di Emanuele Trevi
Edito Neri Pozza
144 pagine

Grazie ad un bellissimo corso di Belleville a cui ho partecipato, ho potuto conoscere e leggere Due Vite di Emanuele Trevi, edito Neri Pozza, prima che vincesse (meritatamente) il Premio Strega 2021.

Ho trovato un’opera decisamente nelle mie corde, scritta in un italiano semplice ma non qualunque, breve eppure in grado di rendere partecipe il lettore delle vite raccontate, che in realtà sono più di due.

Incipit

Era una di quelle persone destinate ad assomigliare, sempre più con l’andare del tempo, al proprio nome. Fenomeno inspiegabile, ma non così raro. Rocco Carbone suona, in effetti, come una perizia geologica.

Emanuele Trevi, Due Vite

In capitoli alternati e a volte intrecciati, Trevi racconta in prima persona l’amicizia che l’ha legato a Rocco Carbone e a Pia Pera, entrambi scrittori, fino alla morte di questi ultimi. Si apre quindi inevitabilmente anche uno spiraglio sulla vita, i sentimenti ed i rimorsi dell’autore.

I ricordi si muovono lungo un arco temporale di circa trent’anni e si presentano al lettore come tante fotografie sparse, da cui parte la narrazione di episodi e sentimenti.

Non ho trovato infatti delle fredde biografie, ma, oltre ai ricordi autenticamente personali, anche l’occasione di riflettere sulla complessità umana, posta in termini accessibili e non noiosi. Ciò porta ad un testo non banale, piacevolmente leggibile e non pomposo.

Spesso mi è capitato di trovare, in poco più di cento pagine, piccoli gioielli (come Le otto montagne di Paolo Cognetti) che non hanno nulla da invidiare a romanzi più lunghi: questo è uno di quei casi.

Mi è piaciuto

Come è possibile che conteniamo in noi tante cose così disarmoniche e spaiate, manco fossimo vecchi cassetti dove le cose si accumulano alla rinfusa, senza criterio?

Emanuele Trevi, Due Vite

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