La felicità del lupo

La felicità del lupo di Paolo Cognetti
Edito Einaudi
137 pagine

Vi parlo con entusiasmo della prima lettura di novembre, iniziata e terminata in un lungo sabato pomeriggio.

La felicità del lupo di Paolo Cognetti è stato il regalo di compleanno che mi sono fatta quest’anno: quanto mi conosco bene!

Le pagine sarebbero da centellinare, da assaporare poco per volta, ma io con Cognetti non ci riesco mai, e ho tirato dritto. Sono stata molto facilitata anche dai dialoghi, inseriti nella narrazione senza virgolette.

Così, tutto scorre e sono entrata a pieno nelle vite di Fausto, Silvia, Babette, Santorso e tutti gli altri personaggi che sembrano reali.

Incipit

Fausto aveva quarant’anni quando si rifugiò a Fontana Fredda, cercando un posto da cui ricominciare.

Paolo Cognetti, La felicità del lupo

Fausto, quarantenne milanese con l’abitudine di scappare in montagna per non affrontare i problemi, si rifugia a Fontana Fredda dopo la separazione dalla compagna. Dopo qualche mese di camminate e tentativi di scrittura, trova lavoro come cuoco da Babette. Il suo compito è quello di cucinare cibo semplice, che scaldi e dia energia ai montanari trasformati in operatori sciistici durante l’inverno, oltre che agli sciatori che arrivano dalla città.

Da Babette, Fausto incontra Silvia, ventisettenne vagabonda con cui condividerà l’inverno.

Con l’arrivo dell’estate le loro strade si dividono per poi sfiorarsi di nuovo in autunno. Silvia passerà l’estate al Rifugio Sella sul Monte Rosa, Fausto farà il cuoco da campo per i taglialegna (provate le Patate alla Mario descritte da Cognetti).

Entrambi, inevitabilmente torneranno in città per cercare di sistemare in qualche modo le proprie vite.

Coprotagonista, come sempre, la (vita in) montagna. Prima quella dei 1800m, con i larici, i pascoli e le piste da sci, poi quella tagliente dei 3500 e dei ghiacciai.

Trovo sempre, nelle storie Cognetti, una certa malinconia, un tentativo di fuga da qualcosa di non meglio definito: può essere il senso di responsabilità, la paura di crescere, la vita moderna o la montagna stessa che cambia. Resta il fatto che tocca spesso i miei nervi scoperti, riuscendo a scavare nei sentimenti dei suoi personaggi inevitabilmente lo fa anche nei miei.

Mi è piaciuto

Qualcosa scompare e qualcos’altro prenderà il suo posto, gli disse. Così va il mondo, sai? Siamo noi che abbiamo sempre nostalgia di quello che c’era prima.

Paolo Cognetti, La felicità del lupo

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3 commenti

comments user
Jessica

Interessante, lo metterò in lista.

    comments user
    Patrizia Bianchi

    Secondo me merita molto, mi dirai cosa ne pensi. 😊

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