L’anno della lepre

L'anno della lepre
L’anno della lepre di Arto Paasilinna
Tradotto da E. Boella
Iperborea
208 pagine

La lettura scelta per il mese di novembre dal gruppo di lettura della mia Biblioteca è L’anno della lepre di Arto Paasilinna, un gigante della letteratura nordeuropea.

Posso dirvi che è un piccolo libro molto speciale, non per tutti i lettori. Mi è spesso capitato con le pubblicazioni di Iperborea di sentire pareri contrastanti, probabilmente anche perché il mondo nordeuropeo è molto distante da noi, se non geograficamente sicuramente dal punto di vista culturale.

Paasilinna, di cui avevo già letto Piccoli suicidi tra amici, è molto apprezzato in Finlandia per la sua scrittura fluida e per la capacità di saper narrare i fatti più improbabili con naturalezza.

Incipit

Sull’automobile viaggiavano due uomini depressi. Il sole al tramonto, battendo sul parabrezza polveroso, infastidiva i loro occhi. Era l’estate di San Giovanni. Lungo la strada sterrata il paesaggio finlandese scorreva sotto il loro sguardo stanco, ma nessuno dei due prestava la minima attenzione alla bellezza della sera.

Arto Paasilinna, L’anno della lepre

Vatanen, il protagonista di questo racconto, è un giornalista quarantenne piuttosto disilluso. Al rientro da una giornata di lavoro, con un collega si ferma per soccorrere una lepre che i due hanno investito con l’auto.

Da quel momento sceglie di restare con lei, con la piccola lepre, alla quale non darà mai un nome. La cura, la nutre e insieme partono per un vagabondaggio che attraversa tutta la Finlandia. Lascia il lavoro, la moglie, tutta la sua vita per vivere nuove e strane avventure, sempre con la lepre al suo fianco.

La lepre è un alter-ego, una compagna fidata e simboleggia, io credo, la voglia di libertà e l’aspetto più puro e innocente di Vatanen. Lungo il loro percorso incontrano tantissime strambe persone, che in qualche modo rappresentano i recinti culturali e le ipocrisie da cui Vatanen sta cercando di fuggire.

Ne risulta, ma questo in fondo lo sappiamo già tutti, che difficilmente gli altri accettano qualcosa o qualcuno che non possa essere incasellato. Qualcuno che, semplicemente, vuole vivere a modo suo, a contatto con la natura e senza fare troppo del male al prossimo (almeno fino a quando non invade i propri spazi). Nondimeno Paasilinna riesce a scrivere con intelligenza e ironia un’enorme critica ai più disparati aspetti che caratterizzano la società moderna, così schiacciante, caotica e competitiva, riuscendo a catturare l’attenzione del lettore senza risultare tedioso.

È un testo che sembra semplice ma contiene invece diversi strati da scoprire, per questo la prefazione di Fabrizio Carbone è preziosa.

Mi è piaciuto

Nel cielo splendeva una pallida falce di luna, le stelle brillavano di una luce opaca nella gelida sera. Questo era il suo mondo, qui poteva vivere in pace. La lepre saltellava silenziosa sulla pista, davanti allo sciatore, come una guida. Vatanen canterellava per lei.

Arto Paasilinna, L’anno della lepre

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