Nina sull'argine

Nina sull’argine

Nina sull'argine
Nina sull’argine di Veronica Galletta
Minimum fax
218 pagine

Le mie letture di maggio continuano con un altro dei dodici candidati al Premio Strega 2022: Nina sull’argine di Veronica Galletta. Fa naturalmente parte della mia squadra al Fantastrega e devo ammettere che l’ho scelto anche per la bellissima copertina.

Caterina, detta Nina, è un ingegnere al suo primo incarico importante: la costruzione dell’argine di un fiume. Nel corso dell’anno che la vedrà impegnata in cantiere avanzeranno sia la sua vita che i lavori, quasi parallelamente.

Incipit

Caterina si era guardata indietro.

Alle loro spalle il fiume si allungava fino alla città, stesa sotto ai monti. Due grandi cime dal profilo simile, quasi sdoppiato, come ombre rivelate da un movimento inatteso nello scatto di una fotografia.

Veronica Galletta, Nina sull’argine

Leggendo la storia di Nina ho scoperto l’esistenza di un filone un po’ particolare della narrativa, quello della letteratura industriale.

Ho trovato una storia davvero inaspettata, soprattutto per il linguaggio utilizzato, che si è rivelato piuttosto tecnico (l’autrice è ingegnere e ha lavorato per molti anni per un ente pubblico, proprio come Nina). Per questo in alcuni passaggi non è semplice mantenere l’attenzione sulla storia, a maggior ragione se non si è pratici di cantieri, cronoprogrammi, stati di avanzamento lavori, ecc.

Al di là di questo ho molto apprezzato il parallelismo tra la vita e il cantiere: in un cantiere succedono tante cose, sono coinvolte molte persone con le relative storie, ci sono dei tempi da rispettare e degli obiettivi da raggiungere. Naturalmente ci sono imprevisti che obbligano Nina (e tutti noi) e modificare i piani, rivedere le priorità.

Veronica Galletta è riuscita a mettere un po’ di magia e di sentimenti in un posto, quello di un cantiere nebbioso in Piemonte, dove non ci si aspetterebbe di trovarne. I momenti di sconforto, personale e professionale, non sono pochi ma Nina li affronta tutti, al meglio delle sue capacità.

Imparerà anche a rapportarsi con gli altri, ad aprirsi e liberarsi da pregiudizi e incertezze.

Molti altri piccoli grandi temi sono trattati con delicatezza e competenza; il fatto di essere l’unica donna in cantiere e per di più a capo dello stesso è di grande attualità. Anche le origini di Nina, che viene dal sud Italia, offrono uno spunto di riflessione: pur non sentendo più di appartenere al sud Nina continua a sentirsi chiedere se torni a casa per le vacanze. Ma la sua casa è quella che ha scelto, dove vive e lavora, non il posto che ha lasciato. Insomma, tante piccole sfumature, in 218 pagine che mi sento di consigliare a chi abbia voglia di sperimentare un po’.

Uno dei più grandi insegnamenti che mi tengo stretto è questo: lasciar sedimentare, non aver fretta e non voler sempre il controllo a volte sono le cose migliori da fare.

Mi è piaciuto

Il segreto per fare le cose dolorose, le sembra, è farle come se riguardino la vita di qualcun altro. Fare, stando da un’altra parte. Come in un cantiere lontano.

Ha imparato che le cose accadono anche nei tempi che sembrano morti. Le idee si riordinano, i rapporti si consolidano.

Veronica Galletta, Nina sull’argine

Share this content:

Commento all'articolo

You May Have Missed

Privacy Policy