Sulla Soglia
Oggi, nella giornata internazionale dell’uomo, vi parlo della mia ultima lettura.
È un romanzo un po’ particolare, scovato alla scorsa edizione di Librixia, scritto da due uomini e con protagonisti due uomini (che hanno gli stessi nomi degli autori).
Mi ha incuriosita la trama: in un futuro non troppo lontano, i “buoni” hanno vinto, hanno sconfitto l’inquinamento, tutti sono vegani e l’impatto dell’uomo sulla Terra è nullo. La condizione che rende possibile tutto ciò è Soglia64, legge che prevede che tutte le persone, raggiunti i 64 anni, ricevano l’eutanasia. Non importa se siano in salute o se non vogliano morire, questa è la regola.
Incipit
Le lancette cancellano con lentezza insostenibile l’ultimo spicchio dell’orologio appeso al muro, come se un uomo microscopico trattenesse il meccanismo dall’interno.
G. Peli e S. Tevini, Sulla soglia
Giovanni si sta avvicinando alla soglia con una certa apatia mentre il figlio Stefano, sostenitore del regime, inizia a cambiare idea. I due punti di vista si alternano, narrati in prima persona, capitolo dopo capitolo. Nonostante il rapporto con il padre sia conflittuale, Stefano inizierà a cercare una soluzione per evitarne la morte. Sulla strada di entrambi compariranno Serena, giovane ribelle, ed altri complici appartenenti ad una sorta di resistenza.L’ambientazione è bresciana, come gli autori, riconoscibile dai nomi di alcune vie cittadine e di paesi della provincia.
Tutti questi elementi però non mi hanno conquistata del tutto; dialoghi a volte forzati e personaggi non ben delineati hanno reso la lettura un po’ sottotono.
La storia scorre senza grosse sorprese, come un classico distopico (1984 su tutti).
Mi è piaciuto
“Scusa, cos’è che non ti va bene, adesso? Questo è il mondo per cui la gente ha lottato. Viviamo bene, siamo coscienti, ci comportiamo da responsabili del Pianeta in cui abitiamo.”
G. Peli e S. Tevini, Sulla soglia
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