La lista del giudice

la lista del giudice
La lista del Giudice di John Grisham
Traduzione di Luca Fusari
e Sara Prencipe
Mondadori
312 pagine

Se è vero che non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, in questo caso lo si può fare dal titolo. La lista del giudice dice già tutto, ed è forse questo il punto debole dell’ultimo lavoro di John Grisham: non ci sono sorprese, niente colpi di scena, la trama scorre placida.

Jeri Crosbi sostiene che ci sia un giudice in carica che, da almeno vent’anni, uccide persone che gli hanno fatto dei torti, più o meno gravi. Jeri è figlia di una delle vittime ed ha dedicato gran parte della sua vita e dei suoi soldi a raccogliere prove a favore della sua tesi. Giunta alla fine di questa ricerca, decide di affidarsi a Lacy Soltz, avvocato che si occupa di indagare sulle denunce sporte a verso i giudici della Florida.

La novità è che, fortunatamente, nessun giudice sia mai stato accusato di omicidio prima.

Incipit

La chiamata arrivò sul telefono fisso, attraverso una rete vecchia di almeno vent’anni che aveva resistito a tutti i progressi tecnologici.

John Grisham, La lista del giudice

Ho sicuramente apprezzato gli insoliti investigatori, una civile ed i dipendenti di un ufficio governativo sottopagati e sottovalutati, ma per il resto non ho trovato deviazioni dal tracciato, anche perché tutto è già successo: Jeri ha indagato nell’ombra per vent’anni e consegna il proprio lavoro a Lacy e alla sua squadra. Con tutte le prove già raccolte, non è così difficile trovare riscontri e convincere anche polizia e FBI.

Nel corso delle indagini, il cerchio si stringe sempre più attorno al giudice, che smette di sentirsi invulnerabile e inizia a commettere qualche errore, compreso il rapimento di Jeri.

Quindi cosa c’è in questo libro? Risvolti psicologici interessanti, soprattutto per quanto riguarda il giudice, qualche curiosità sui sistemi informatici (analogico che vince ancora sul digitale se si vuole essere certi di non essere tracciati) e tante ripetizioni e dettagli superflui che creano aspettative mai soddisfatte (rimarrà sempre un mistero per me in che modo possa essere utile al lettore sapere che un imbianchino stia rifinendo un soffitto alto tre metri e mezzo con un pennello da cinque centimetri, a pag. 60).

Mi aspettavo qualche svolta, qualche errore da parte di qualcuno dei protagonisti, invece tutto va esattamente come deve, rapimenti, omicidi, vita privata e finale compresi. Quindi, “sì” se cercate una lettura leggera, “no” se pensate di trovare una storia strutturata e avvincente.

Mi è piaciuto

Chiacchierarono della settimana piena di lui, dei nipoti di lei a Orlando, ragazzi orribili e problematici come soltanto la gente ricca sfondata sa essere.

John Grisham, La lista del giudice

Share this content:

Commento all'articolo

You May Have Missed

Privacy Policy