Le nostre anime di notte

Le nostre anime di notte
Le nostre anime di notte di Kent Haruf
Traduzione di Fabio Cremonesi
NN Editore
176 pagine

Da quando ho scoperto Storytel sono stata assorbita da diverse letture (o ascolti?) e quindi sono un po’ in ritardo nel parlarvi di questo piccolo libro, dolce e malinconico: si tratta de “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf.

È il mio secondo incontro con questo autore e con Holt, Colorado, la cittadina immaginaria in cui sono ambientati i romanzi di Haruf.

Incipit

E poi ci fu il giorno in cui Addie Moore fece una telefonata a Louis Waters. Era una sera di maggio, appena prima che facesse buio.

Vivevano a un isolato di distanza a Cedar Street, nella parte più vecchia della città.

Le nostre anime di notte, Kent Haruf

Addie e Louis sono due anziani signori, entrambi vedovi, che decidono di iniziare a passare le notti insieme per tenersi compagnia e parlare. In fondo cosa c’è più bello e semplice che dormire con qualcuno?

Addie è una trascinatrice, riesce a far rivivere se stessa e anche Louis, cercando di non lasciarsi influenzare da nessun altro.

Ho provato un grande senso di leggerezza ascoltando i primi capitoli. Quanto deve essere liberatorio fare e vivere qualcosa senza preoccuparsi degli sguardi degli altri, senza ansie da prestazione, senza aspettative?

Piano piano le notti iniziano a diventare giorni, pranzi, cene, uscite in pubblico. Addie e Louis iniziano anche a raccontarsi le rispettive vite, i drammi grandi o piccoli che le hanno attraversate.

Con l’arrivo di Jamie, il nipotino di Addie, lasciato dal papà in crisi con la moglie, l’estate sarà ancora più ricca.

A quanto pare però, in nessun momento della vita è possibile restare in una bolla senza farsi scalfire dagli altri.

Gli altri che sono in parte gli abitanti di Holt ma soprattutto i rispettivi figli di Addie e Louis, che non sanno riconoscere questa cosa bella e speciale, che fa bene anche al piccolo Jamie.

Soprattutto il figlio di Addie, Gene, teme che Louis possa approfittare della madre e appropriarsi dei suoi soldi. Non sa invece quanto Louis sia utile a Jamie per poter vivere quasi serenamente la separazione dei genitori.

Così Gene prima decide di riportare Jamie a casa, impedendogli di contattare la nonna e Louis e poi, quando Addie non si sente bene, coglie l’occasione per portarla via con sé, in modo che, una volta guarita, potrà anche occuparsi di Jamie. Ancora non lo sa, ma Addie e Louis continueranno a parlare di notte, anche se da due letti diversi.

Una storia ben scritta, che si svolge in poche pagine ma riempie il cuore. Ho riconosciuto con amarezza l’egoismo dei figli, quello che, banalmente, ci fa pretendere di essere liberi e di non appartenere ai nostri genitori, ma che esige che, al contrario, loro ci siano sempre per noi, che antepongano il loro bene al nostro, anche da adulti.

Mi ha dato qualcosa su cui riflettere.

Mi è piaciuto

So cosa penso di te e quanto sei importante per me, ma non riesco a mettermi in testa che anche per te possa essere lo stesso, o quasi.

Le nostre anime di notte, Kent Haruf

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