L’equazione del cuore

L'equazione del cuore
L’equazione del cuore di Maurizio De Giovanni
Mondadori
242 pagine

La mia prima lettura di febbraio è stata L’equazione del cuore di Maurizio De Giovanni. Consigliata da Daniela de La libreria del lago mi sono immersa nel mondo di Massimo, professore di matematica in pensione, che vive tranquillo sulla sua isola al largo di Napoli.

La bolla perfetta in cui si è rifugiato scoppia quando la figlia Cristina ed il marito muoiono in un incidente stradale. L’unico sopravvissuto, sospeso tra la vita e la morte, è “Francesco, detto Checco” il nipotino di Massimo. L’uomo è quindi costretto a trasferirsi nel freddo e nebbioso nord Italia per stare vicino al piccolo, ancora senza conoscenza.

Incipit

Petrini Francesco, detto Checco, guarda il pescatore.

Maurizio De Giovanni, L’equazione del cuore

La storia si svolge tra le vie della città in cui viveva Cristina e il letto d’ospedale dove è ricoverato, in coma, Checco. Molti interessi ruotano attorno alla vita del bambino, e di conseguenza del nonno, erede di una grande azienda che dà da mangiare a gran parte della città.

Per sbrogliare la matassa e capire se davvero quello in cui sono morti Cristina e Luca sia stato un incidente, Massimo inizia a scavare nella vita della figlia, riuscendo forse a conoscerla come mai prima. Contemporaneamente scava nella propria di vita, rimpiange le telefonate non fatte, le parole non dette, la mancanza di un rapporto profondo con Cristina e con Checco. Il Professore rimugina molto anche sulla solitudine che Cristina deve aver provato in quella città grigia, straniera, così distante dalla loro isola, dal clima caldo e accogliente, dal sole, dal mare.

Con una scrittura fluida ed esperta, De Giovanni racconta una bella storia, con qualche piccola sorpresa, incentrata sui sentimenti e le seconde possibilità che spesso la vita offre.

 “Petrini Francesco, detto Checco” ripetuto quasi come un mantra, ancóra il lettore alle pagine, nella speranza che il bambino si svegli per poter iniziare nuove avventure con il nonno. Grazie al circuito Libri da asporto ho avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro con l’autore online; ho seguito solo l’ultima parte ma ho avuto la risposta che cercavo direttamente dalle labbra di De Giovanni: “Ogni lettore alla fine deve chiudere il libro, chiudere gli occhi e scrivere la pagina che manca, la sua pagina.” Ed io non potrei essere più d’accordo, erano anni che non mi capitava di arrivare all’ultima pagina di un libro e cercarne una successiva.

Mi è piaciuto

Posso solo stare qui, a parlare, parlare, parlare, e chissà che parlando la mia voce, e quella di Alba, ti attraggano e ti allontanino dal banco dei pesci che sono anime sperdute che nuotano nella notte. Posso solo stare qui, facendo penzolare l’amo con l’esca della vita attaccata. Sperando che tu, pesciolino Checco, prima o poi abbocchi.

Maurizio De Giovanni, L’equazione del cuore

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