Come vento cucito alla terra

Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti
Longanesi Editore
382 pagine

Negli ultimi mesi sono stata fortunata con molte delle letture che mi hanno accompagnata e con Come vento cucito alla terra si conferma questo filone positivo di storie interessanti e poco conosciute che vengono riportate alla luce (penso a Resto qui a Divorzio di velluto).

Ilaria Tuti ha scelto di raccontare, mescolando fatti e personaggi storicamente esistiti ad altri di fantasia, la storia delle prime chirurghe inglesi, che si sono fatte strada letteralmente sotto le bombe durante la prima guerra mondiale.

Incipit

La vampata sulfurea del fiammifero sembrò presagire l’apparizione del demonio. Se fosse comparso, non sarebbe stata la prima creatura degli inferi a passare di lì, quella notte.

Ilaria Tuti, Come vento cucito alla terra

È il 1914 e Cate Hill è una medica di origini italiane che vive a Londra con una figlia a carico e nessun marito da sfoggiare. Lavora, sottopagata, in ospedale e per arrotondare effettua interventi nei sobborghi malfamati della capitale inglese. In quegli anni le dottoresse non potevano operare, tutt’al più potevano occuparsi di ricucire le partorienti.

Leggendo mi è stato subito chiaro lo strappo che Cate vive, divisa tra il suo essere professionista, donna (non sposata) e madre. Quando la Dottoressa Flora Murray (cercatela su Google, ha fatto grandi cose) le propone di andare in Francia, dove è stato accordato il permesso di gestire in un ospedale per assistere militari feriti, Cate si trova costretta a scegliere, argomento che ancora oggi fa discutere.

I capitoli di Cate si alternano a quelli che vedono come protagonista Alexander, capitano dell’esercito che guida i suoi uomini nelle trincee Francesi e Belghe cercando di arginare l’avanzata tedesca.

Le loro storie, insieme a quelle delle Dr. Louisa Anderson e Flora Murray e dell’immenso Ernest Thesiger, si intrecciano prima al fronte e poi all’Ospedale Militare di Endell Street a Londra.

L’ospedale, il primo esclusivamente a gestione femminile in Inghilterra, è stato crocevia di tante storie quante iniziative pionieristiche. Lì si è prestata molta attenzione ai traumi psicologici che la guerra poteva causare; le dottoresse e le volontarie, tra le altre cose, organizzavano corsi di ricamo (sì, anche gli uomini possono cucire), perché il filo potesse essere non solo strumento di cura letterale ma anche in qualche modo metaforico e punto dopo punto potesse ricucire tutte le ferite.

La scrittura di Tuti è semplice e diretta, con qualche ridondanza e ingenuità romantica che passano certamente in secondo piano rispetto alla storia e agli studi fatti. Tutti i personaggi hanno un’evoluzione ed è proprio per questo che il romanzo non parla solo di donne o alle donne. È uno strumento per poter riflettere, ancora, sulle gabbie che le convenzioni sociali creano anche attorno agli uomini e ai danni che provoca il non poter seguire le proprie inclinazioni in favore delle aspettative altrui.

Perché l’altra faccia del ruolo della donna che deve stare al suo posto è che anche l’uomo deve fare lo stesso. Non si deve uscire da tracciato, è necessario dimostrare di essere utili, forti e coraggiosi sempre. Invece queste donne hanno rimescolato le carte e ci hanno permesso di arrivare dove siamo: un passo avanti a ieri, uno indietro rispetto a domani, “con calma e rabbia”.

Leggilo se: ti incuriosiscono fatti storici poco conosciuti.

Mi è piaciuto

Tra le lacrime, Cate aveva deciso di restare in una città che non conosceva, sola. Tra le lacrime aveva partorito in una stanza umida e fredda. Ancora una volta, sola. E da sola, tra le lacrime, si era ricucita.

Perché ciò che è diverso o che muta fa così paura, io non lo capirò mai.

Ilaria Tuti, Come vento cucito alla terra

Dove trovarlo

Online lo potete trovare su ibs oppure su Libri da Asporto.

In libreria potete chiedere a La libreria del lago.

Share this content:

Commento all'articolo

You May Have Missed

Privacy Policy