Io so chi sei

Io so chi sei di Paola Barbato
Piemme
515 pagine

La mia conoscenza di Paola Barbato è iniziata su Wattpad (una piattaforma che mette in contatto scrittori e lettori, date un’occhiata se vi va): stava scrivendo Zoo.

Zoo è, tecnicamente, il seguito di Io so chi sei e Paola Barbato scriveva e pubblicava questa storia sul suo profilo Wattpad, dando modo ai lettori di leggerla proprio mentre veniva alla luce.

Ho scoperto solo in seguito che il progetto (la cosiddetta polibilogia) era ben più ampio e comprendeva, oltre a Zoo, Io so chi sei e Vengo a prenderti. Tutti i libri possono essere letti da soli oppure in ordine sparso, condividendo le storie di alcuni personaggi e la tensione che tiene incollati alle pagine nonostante la paura.

Incipit

Aperta la cassetta delle lettere il cellulare era lì.

Non sembrava nemmeno ce l’avessero fatto cadere, come se fosse stato appoggiato sul fondo e allineato contro la parete.

Paola Barbato, Io so chi sei

Con Zoo è andata male, per me era troppo crudo e ancora non sapevo che la sensazione di claustrofobia che provavo è piuttosto tipica dei romanzi di Paola Barbato; l’ho abbandonato ripromettendomi di riprenderlo, prima o poi. Ho avuto modo di incontrare nuovamente l’autrice con L’ultimo ospite, Scripta Manent e La cattiva strada e mi sono detta: “Ok, alziamo l’asticella e riproviamo con la polibilogia.”

Leggendo Io so chi sei si entra nella storia senza preamboli: Lena (Marilena, Maria) trova un cellulare nella sua cassetta delle lettere. Il telefono sembra proprio essere quello di Saverio, il fidanzato di Lena, scomparso da quasi due anni. Per la verità Saverio è stato dichiarato morto, solo Lena non si rassegna al fatto che non lo rivedrà mai più.

Sul cellulare iniziano ad arrivare messaggi sospetti, da un mittente anonimo, e in Lena si riaccende la speranza che Saverio sia vivo e che in qualche modo voglia rimettersi in contatto con lei.

Inizia quindi una sorta di involuzione della ragazza, che già non ha una grande vita sociale, il cui unico obiettivo è quello di capire se Saverio sia ancora vivo e in che modo poterlo rivedere.

La prima cosa che mi ha colpita quindi è stata la naturalezza con cui Lena sente di meritare una sorta di ritorsione da parte del fidanzato scomparso (che poi sia lui o meno a scriverle questi messaggi non è così importante); se una persona che amiamo sparisse per due anni senza lasciare traccia, forse un po’ di rabbia sarebbe più sana da provare, al posto del perenne senso di colpa in cui sguazza Lena.

Inoltre, non c’è mai la preoccupazione per se stessa, ma solo il pensiero di far tornare Saverio, non fare arrabbiare Saverio, capire cosa voglia Saverio.

Anche l’intervento di Betta, unica amica rimastale, non servirà alla ragazza che, schiava dei messaggi e dei video inquietanti che continuano ad arrivare sul cellulare, si perde in congetture e regredisce, infilando un errore dietro l’altro.

Ad un certo punto ho avuto l’impressione che la tensione si abbassasse (ci si abitua a tutto, anche ai pensieri paranoici di Lena) fino a circa metà romanzo; poi, con l’arrivo di Francesco Caparzo la storia ha preso tutto un altro ritmo.

Caparzo, detto La Bestia, è l’altro grande protagonista di questa storia. È un agente di Polizia ma, come sempre con Barbato, quelli che si potrebbero definire i buoni non sono mai perfetti, anzi… sembra quasi che si debba scegliere tra il meno peggio.

Così come alcuni dei cattivi sono solo inetti, i buoni non sono esattamente degli eroi senza macchia. I personaggi sfumati e poliedrici, spesso combattono più contro se stessi o i propri fantasmi che non contro altre persone. Ancora più spesso sono mossi dal mero egoismo e sono molto bravi a mettersi in difficoltà da soli senza risparmiare dolore agli altri. Ma sono anche talmente estremi da correre dritti verso l’obiettivo, a dispetto di tutto e di tutti.

Lena è talmente innamorata di Saverio (o dell’idea che ha di lui) che, letteralmente, è disposta a tutto pur di trovarlo e liberarlo. Schiava dei messaggi e delle istruzioni che riceve, verrà messa alla prova fino alla fine.

Il controllo, la punizione, la profondità e la perversione della mente umana sono le basi su cui si fonda questa storia, solo per stomaci forti. Sicuramente proseguirò con Vengo a prenderti, per Zoo c’è tempo.

Leggilo se: ti piacciono le emozioni forti.

Cosa mi è piaciuto

Del resto anche sulla tomba di Saverio, grigia e severa come lui non era mai stato, c’era una foto che non gli somigliava. Forse una rivalsa, forse solo da morti possiamo non disattendere le aspettative di chi ci ama.

In certi casi l’unica via era fare la cosa sbagliata.

Paola Barbato, Io so chi sei

Dove trovarlo

Online lo potete trovare su ibs oppure su Libri da Asporto.

In libreria potete chiedere a La libreria del lago.

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