Classifica dei 5+1 migliori libri del 2021

Un anno di letture

Nel 2021 ho letto più di trenta libri e, fortunatamente, sono stati pochi quelli che non mi sono piaciuti. In questi giorni mi sono resa conto che scorrere la lista di tutte le letture è stato un po’ come rivivere tutto l’anno.

Ho notato che in molti le protagoniste sono donne e diversi trattano il tema della libertà, del ruolo della donna nella società e della maternità. Sono anche tornata ai miei amati thriller, che sicuramente saranno presenti anche il prossimo anno.

In alcuni casi sono rimasta nella mia zona di comfort ma ci sono state anche delle sorprese, letture che non avrei mai affrontato se non avessi partecipato ai corsi di lettura e scrittura di Belleville. È valsa la pena fare questa esperienza anche solo per gli infiniti spunti di lettura che ho ricevuto.

La scorsa estate ho anche conosciuto Daniela della Libreria del Lago grazie ai diversi incontri con l’autore che ha organizzato da luglio a dicembre: tutte esperienze bellissime.

Infine, per il mio compleanno, ho inaugurato questo blog; sono ancora un po’ smarrita ma cerco di fare sempre meglio.

Insomma, non è stato semplice, ma ecco la mia personale classifica dei 5+1 migliori libri del 2021:

5° posto per Il diritto dei lupi di Stefano De Bellis e Edgardo Fiorillo, Einaudi

Scoperto grazie al corso “Professione: lettore” tenuto da Benedetta Centovalli per Belleville. Mi ha colpito il fatto che fosse un esordio scritto a quattro mani da due amici. Inoltre l’ambientazione nella Roma del 80 a.C. con la presenza di alcuni fatti e personaggi storicamente esistiti intrecciati ad eventi di fantasia, è stata una grande punto a favore di questo romanzo. Non fatevi spaventare dalla mole, si legge velocissimamente!

4° posto per Una stanza fatta di foglie di Kate Grenville, Neri Pozza

È stato il libro che mi sono portata in vacanza e mi ha tenuto grande compagnia. Si tratta di un romanzo storico scritto sotto forma di appunti, scritti da Elizabeth Macarthur, moglie di uno dei primi coloni inglesi e padre dell’industria laniera australiana. Grazie alle parole di Elizabeth ho avuto modo di conoscere la cultura degli inizi del 1800, le difficoltà che poteva avere una donna, i disagi che hanno dovuto affrontare i primi coloni inglesi in Australia. Ho anche avuto la conferma che, con intelligenza e forza di volontà, si può fare di tutto. Sulla carta sarà anche il Generale Macarthur il padre dell’industria laniera australiana, ma non ne sarei così sicura. Trovate il mio commento sul mio profilo IG.

3° posto per L’ultimo ospite di Paola Barbato, Piemme

Ho avuto il piacere di ascoltare Paola Barbato dal vivo, durante una serata estiva, e credo sia stata una delle più belle serate mai trascorse. Ho trovato una scrittrice di raro talento ed una donna indubbiamente fuori dall’ordinario. Nonostante anche il prequel, Scripta Manent, sia molto valido, ho scelto di inserire in classifica L’ultimo ospite per l’ambientazione, i protagonisti non convenzionali e perché mi ha fatto tornare una voglia immensa di leggere thriller.

2° posto per Senza mai arrivare in cima di Paolo Cognetti, Einaudi

Non avrei mai potuto escludere Paolo Cognetti dalla mia top 5, a maggior ragione quest’anno che sono riuscita a leggere ben due dei suoi brevi ma incisivi romanzi (infatti pensavo di mettere in classifica anche La felicità del lupo, facciamo un pari merito?). Senza mai arrivare in cima era nella mia lista di lettura da un po’ di tempo e mi è entrato subito nel cuore. Un viaggio attorno all’Himalaya e dentro sé stessi.

1° posto per La figlia unica di Guadalupe Nettel, La nuova frontiera

Primo in classifica senza dubbi, soprattutto per il tema scomodo trattato. In questo libro dalla copertina , la maternità è declinata in tutte le possibili sfumature: una donna che non vuole figli ma che certamente non è arida, una che li vuole ad ogni costo, una che deve crescere il figlio da sola. Il tutto con un linguaggio semplice e schietto.

Menzione speciale per Viola e il Blu di Matteo Bussola, Salani

Viola e il Blu non è in classifica perché, almeno in teoria, è un libro per bambini. Vi basterà però leggerlo per capire che è molto di più. Nel corso di un pomeriggio, che è il tempo in cui si svolge la storia ma anche quello che vi servirà per leggere, Viola aiuta il lettore a riflettere sui temi dell’uguaglianza di genere e non solo. Trovate il mio commento sul mio profilo IG.

Per concludere, non dimentico di certo che gran parte dei libri letti quest’anno provengono dalla Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese, grandissimo patrimonio della comunità.

Che ne pensate della mia classifica? Da quali titoli è composta la vostra?

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