Classifica dei 5+1 migliori libri del 2022

Un altro anno di letture

Ciao 2022, sei stato un anno ricco di tante cose e se mi guardo indietro, nonostante io tenda a lamentarmi spesso, mi rendo conto che quelle belle superano di gran lunga quelle brutte.

Tra le cose belle ci sono stati naturalmente tanti, tantissimi libri. Ne ho letti quarantacinque, una quantità che non credevo possibile; qualcuno di dimenticabile c’è stato, ma la maggior parte si sono rivelati degli ottimi compagni di viaggio.

Grazie a Storytel ho scoperto anche il fantastico mondo degli audiolibri, che ascolto in auto e durante le faccende domestiche. Inizialmente pensavo che non “contassero” come i libri cartacei ma mi sono dovuta ricredere e nella classifica di questo 2022 ben due dei titoli che ho selezionato sono proprio audiolibri.

Se l’anno scorso l’involontario fil rouge delle letture in classifica è stato l’universo femminile quest’anno, scorrendo i titoli che più mi hanno colpita, mi sono resa conto che si tratta di storie che raccontano del legame con le proprie origini e del concetto trasversale di famiglia e rapporti umani.

Come l’anno scorso, ho fatto fatica a scegliere solo 5 titoli ma su quello fuori classifica non ho avuto dubbi fin dal primo ascolto.

Se siete curiosi, ecco la mia personale classifica dei 5+1 migliori libri del 2022:

5° posto per Che razza di libro! di Jason Mott, NN Editore

Sapevo che Che razza di libro! sarebbe entrato nella mia classifica già mentre lo stavo leggendo. Ho fatto molta fatica a collocarlo nella posizione più adatta perché è talmente non convenzionale da sovvertire tutte le regole. Non sono così convinta che la quinta posizione sia il posto giusto, di certo però Mott è un ottimo scrittore, bravo ad ingaggiare il lettore grazie all’atmosfera dosatamente surreale in cui vivono i suoi personaggi: lo Scrittore, di cui non viene mai detto il nome, ed un ragazzino talmente nero da essere crudelmente soprannominato Nerofumo. A voi seguire le loro avventure durante il tour promozionale di un libro, tra riflessioni su razzismo, bullismo, mass media ed editoria.

Per i temi trattati, potrebbe essere un ex aequo con Un bel quartiere.

4° posto per Il treno dei bambini di Viola Ardone, Einaudi

Primo approccio con Viola Ardone che ne Il treno dei bambini racconta una parte poco conosciuta della storia del nostro Paese. Direttamente dalla voce di Amerigo ho scoperto che nel secondo dopoguerra molti bambini del sud Italia sono stati trasferiti al nord, affidati per qualche mese ad altre famiglie in grado di mantenerli ed istruirli. Una lettura che con sole 248 pagine è riuscita a conquistarmi.

3° posto per Resto qui di Marco Balzano, Einaudi

L’ho aspettato molto, sempre indecisa se leggerlo o meno visto il grande successo. Finalista Premio Strega 2018, Marco Balzano racconta di montagna, resistenza e amore, in tutte le sue forme. Resto qui è così denso di storie e di Storia che è impossibile non leggerlo, aggiungetelo alla vostra lista.

2° posto per Accabadora di Michela Murgia, Einaudi

In quanti modi si può essere madre? E figlia? Con Accabadora è evidente come sia cambiato il concetto di famiglia in Italia dagli anni ’50 ad oggi. Se volete scoprire chi era l’accabadora e cosa fossero i fill’e anima vi consiglio di leggere questo romanzo (oppure ascoltarlo su Storytel direttamente dalla voce dell’autrice).

1° posto per Divorzio di Velluto di Jana Karšaiová, Feltrinelli

Al primo posto non poteva che esserci Jana Karšaiová con Divorzio di Velluto. Al suo esordio letterario Karšaiová parla di famiglia e del concetto di divorzio inteso come rottura in tutte le declinazioni possibili. Anche in questo caso, come per gli altri libri in classifica, una parte importante del racconto è rappresentata dalla Storia (qui la divisione tra la Repubblica Ceca e la Slovacchia) ed anche in questo caso l’audiolibro è letto dall’autrice, cosa che per me è sempre un punto di forza.

Menzione speciale per Lessico Famigliare di Natalia Ginzburg, Feltrinelli

Lessico famigliare è fuori classifica perché decisamente inarrivabile.

Ginzburg ha il grande pregio di saper raccontare le piccole sfumature della sua famiglia e degli amici con un linguaggio tutto suo; mantiene insomma ciò che promette con il titolo, plasmando la lingua come un artigiano del vetro di Murano. La scrittura mi ha colpita fin da subito, così come l’interpretazione di Anna Bonaiuto nell’audiolibro disponibile su RaiPlaySound.

Che ne pensate della mia classifica? Da quali titoli è composta la vostra?

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